Nel Parco Archeologico di Copan Ruins è la Scala Geroglifica

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Copan

Uno slogan turistico “Honduras, mucho más que Caribe” (Honduras, molto più che Caraibi) esemplifica la volontà del paese centroamericano di presentarsi al turismo internazionale non solo per le sue belle spiagge caraibiche, ma come una destinazione capace di soddisfare anche raffinate esigenze culturali. Tra le sue attrazioni più apprezzate, infatti, vi è il magnifico sito archeologico di Copán.

Dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, è considerato l’Atene del Nuovo Mondo per la ricchezza culturale  testimoniata dalla grande varietà di steli, piramidi, altari e soprattutto dalla magnifica Scalinata dei Geroglifici, un  imponente “testo” inciso sulla pietra della facciata occidentale de “Templo-pirámide 26“, risalente all’ottavo secolo e  che costituisce la scrittura  più vasta di tutta la Mesoamerica.

Scavato per la prima volta a fine ‘800, il  tempio ospitava cerimonie cosmiche rivolte alle divinità del bene e del male, della  vita e della morte. La Scalinata dei Geroglifici narra la storia del regno maya di Copán  e dei suoi sedici governanti che precedettero  K’ak’ Yipyaj Chan K’awiil, governatore della città-stato dal 742 al 763 d.C., che  fece erigere il monumento.
Questo è quanto emerge dalla non facile lettura dei geroglifici, non ancora del tutto decifrati.

Delle sedici statue dei governanti di Copán che anticamente adornavano la grande scalinata, una è attualmente presso la Unviersità di Harvard, negli Stati Uniti, dalla quale il governo honduregno ha richiesto la restituzione.  Si tratta dell’immagine di Uaxaclajuun Ub’aah K’awiil, (18 Coniglio, secondo le denominazioni adottate all’epoca), il tredicesimo regnante di Copán, famoso per avere fatto erigere tra le più grandi steli di tutta la cultura maya.

Per collegare fra loro gli aspetti naturalistici, antropologici e archeologici del paese, l’istituto del turismo honduregno  ha  aperto una nuova rotta aerea per facilitare il raggiungimento delle migliori mete turistiche: dalla bellezza del mare di Roatán, all’eredità culturale coloniale e del gruppo indigeno Lenca (Gracias è il punto di partenza per la nuova Ruta Lenca) fino al complesso delle rovine di Copán.

Fonti:

http://www.viaggiinamericalatina.it/articolo/74540/74758/78123/honduras–tesori-archeologici.htm

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